Come funzionano gli incentivi fiscali del 50%
Come funzionano gli incentivi per il risparmio energetico
Chi può richiedere l'ECObonus
La detrazione per gli interventi di "efficientamento energetico" (conosciuto anche come "risparmio energetico"), può essere richiesta da persone fisiche, compresi anche professionisti, società di persone, società di capitali, associazioni tra professionisti, enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale. Da sottolineare che non è necessario essere proprietari dell’immobile. Le spese per i lavori possono infatti essere sostenute anche da chi detiene l’immobile in comodato, sia a titolo oneroso che a titolo gratuito, dal coniuge, dai parenti entro il terzo grado e dagli affini entro il secondo grado conviventi con il possessore o detentore (inquilino).
Quali edifici possono usufruire della detrazione
Gli incentivi saranno validi per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024. Le detrazioni saranno calcolate su un ammontare delle spese fino a 60mila euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio. Il rimborso avverrà come sempre in dieci anni.
E' importante ricordare che è obbligatorio che i risultati raggiunti in termini di efficientamento energetico siano certificati da tecnici abilitati, i quali dovranno redarre un Attestato di Prestazione Energetica (APE). L'Enea condurrà inoltre delle verifiche a campione per controllare la veridicità delle prestazioni raggiunte. In caso di discrepanza con l'Attestato di prestazione energetica rilasciato dai professionisti dopo i lavori, il bonus sarà revocato.
La detrazione per gli interventi può essere richiesta per molte tipologie di edifici in svariate categorie catastali, compresi quelli strumentali (fabbriche e capannoni industriali ad esempio), a condizione che siano già stati costruiti e possiedano già un impianto di riscaldamento di qualsiasi tipo.
Se l'intervento di riqualificazione comprende una demolizione e ricostruzione con ampliamento, l’agevolazione è riconosciuta solo per i lavori effettuati sulla parte di edificio esistente.
Cosa fare per ottenere il beneficio
La sostituzione degli infissi è uno degli interventi rientranti nella cosiddetta "edilizia libera" e quindi non necessita di CILA o altre autorizzazioni. Per i prodotti come le finestre è richiesta una certificazione fornita dal produttore, mentre non è necessaria la produzione dell’Attestato di prestazione energetica (APE).
Va infine compilata la scheda informativa relativa ai lavori realizzati. La documentazione deve essere inoltrata all’Enea entro 90 giorni dalla fine dei lavori a mezzo invio telematico effettuato sul portale dell'ENEA.
Tutte le spese devono essere effettuate solo ed esclusivamente a mezzo bonifico bancario o postale indicando la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione, il numero di partita Iva o il codice fiscale del soggetto a favore del quale è effettuato il bonifico, cioè il professionista o l’impresa che ha effettuato i lavori.
Il beneficiario della detrazione deve conservare il certificato o l'asseverazione redatta dal tecnico, l'APE (ove richiesto), la ricevuta di invio all'Enea tramite internet (o per raccomandata postale) dell’attestato di qualificazione o certificazione/prestazione energetica, la ricevuta del bonifico bancario o postale, le fatture e le ricevute fiscali che comprovano le spese sostenute.
La detrazione è ripartita in dieci quote annuali di pari importo da riportare nella dichiarazione dei redditi. Per gli interventi che consistono nella prosecuzione di interventi appartenenti alla stessa categoria, occorre tener conto anche delle detrazioni fruite negli anni precedenti per il computo del limite massimo della detrazione.