Il fissaggio della porta blindata - Finestre a Roma, grate e persiane, porte blindate e sistemi di allarme

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Il fissaggio della porta blindata

Porte blindate e serrature

La verifica del supporto murario. La prima operazione da compiere nell'installazione della porta blindata è quella del collocamento del telaio e del suo fissaggio al muro. In questa fase è importante verificare su quale tipo di muro la nostra porta deve essere fissata. Così se ci troviamo di fronte ad un muro di mattoni pieni  o altro materiale come cemento armato, potremo passare direttamente alla fase di fissaggio. Se invece ci troviamo di fronte a un muro di mattoni come i foratini, allora sarà indispensabile utilizzare un controtelaio, anch'esso in acciaio, al fine di dare maggiore robustezza all'ancoraggio.


Il fissaggio del telaio.
Dopo questa fase di analisi, si potrà passare al fissaggio del telaio che dovrà essere effettuato facendo ricorso a tondini di acciaio che dovranno essere inseriti tra il muro ed il telaio, in numero adeguato e ad una distanza di max di 30/40 cm l'uno dall'altro. Una volta spinti all'interno della muratura, la parte finale dei tondini dovra' essere saldata al resto della superficie del telaio. Attenzione: le misure del telaio della  porta blindata non devono essere troppo minori del foro esistente nel muro. Facciamo un esempio pratico: acquistiamo una porta in misure standard già pronta, ma poi ci accorgiamo che le dimensioni del foro lasciano circa 7/10 cm di spazio rispetto al muro esistente per ogni lato. Il risultato sarà che si avranno due lati nei quali sono presenti degli spazi così larghi da poter inserire strumenti da scasso o da taglio, semplicemente staccando le mostre esterne in legno. Prestate attenzione a questi particolari, poichè una porta blindata deve far lavorare il proprio telaio in maniera solidale con il muro su tutto il perimetro: preferite sempre percio' una porta costruita su misura ed installata a regola d'arte.



SERRATURE EFFICACI Per scegliere una serratura efficace, fidatevi di serrature costruite da primarie case di serramenti, meglio se realizzate con un processo certificato per l'intero ciclo produttivo e testate da Enti di certificazione esterni, che rilasciano i relativi certificati di prova. La serratura dovra' presentare almeno tre o quattro catenacci, e minimo due mandate. Corredate la serratura con uno o meglio due cilindri europei, dotati di DEFENDER antishock, realizzato con materiali antitrapano, antistrappo e antitubo. Il Defender è un elemento in acciaio, di forma cilindrica, che serve ad impedire attacchi portati sulla parte esterna del cilindro con l'uso di scalpelli, trapani, leve o tubi cavi utilizzati per spaccare il cilindro. Se il cilindro non è protetto, un colpo di martello e scalpello direttamente su di esso, rischiano di farlo uscire dalla sua sede, favorendo a quel punto l'apertura della serratura.


I CILINDRI non sono assolutamente tutti uguali! Ed i prezzi di ciascuno ne testimoniano la qualità intrinseca: sul mercato troverete cilindri europei da 30 euro in sù, fino a più di 200 euro! Dov'è la differenza tra quelli di bassa fascia e quelli di alta fascia?  La norma di riferimento UNI EN1303, prevede la classificazione dei cilindri e delle serrature in varie classi, a seconda del tipo di sicurezza prestato (sicurezza attiva, sicurezza passiva, durata in numero di cicli di utilizzo).

Sicurezza attiva: dato dal numero di cifrature (combinazioni) possibili (da un minimo di 100 ad oltre 100.000). Pensate alla differenza tra una password numerica di 3 cifre, ad una alfanumerica di 17 cifre). La normativa prevede 6 classi.

Sicurezza Passiva: rappresenta la resistenza agli attacchi fisici operati nel tentativo di effrazione. Il cilindro è costituito nella sua parte interna da un sistema di pistoncini di cifratura meccanici brevettati. Questi devono essere protetti da dispositivi antigrimaldello e rinforzi che contrastano le azioni di foratura, antimanipolazione ed estrazione forzata del cilindro (classificati dalla normativa in 3 gradi),

Grado 0

Cilindro senza alcuna resistenza antiscasso

Grado 1

Resistenza alla perforazione (tempo netto) 3/5 MIN
Resistenza allo scalpello (numero di colpi inferti) 30
Resistenza alla torsione (numero torsioni effettuate) 20
Resistenza alla trazione (carico di trazione) 15Kn
Resistenza alla coppia di spinta cilindro 20 Nm


Grado 2
Resistenza alla perforazione (tempo netto) 5/10 MIN
Resistenza allo scalpello (numero di colpi inferti) 40
Resistenza alla torsione (numero torsioni effettuate) 30
Resistenza alla trazione (carico di trazione) 15Kn
Resistenza alla coppia di spinta cilindro 30Nm


Resistenza alla tecnica del Picking e resistenza alla tecnica del Bumping. I cilindri resistenti a queste tecniche, riportano sull'etichetta la sigla BKC. I cilindri resistenti alla tecnica del Tracing, riportano invece la sigla TRC.

Abbiamo poi la resistenza alla corrosione e alla temperatura (attacco con acidi e gas liquidi), fino ad un massimo di 96 ore.

Vita media del cilindro o durata: numero dei cicli di utilizzo aperto/chiuso (da 25.000 fino a 100.000), difficoltà di dupplicazione non autorizzata delle chiavi.


Menzioniamo per dovere anche i cilindri con certificazione SKG BN, rilasciata da un ente privato  olandese che testa la qualità dei cilindri che installano elementi  aggiuntivi, a differenza dei prodotti destinati alla grande distribuzione consumer, che rinforzano le caratteristiche anti  effrazione del cilindro.

Da una a 3 stelle è la classificazione di questi cilindri, per i quali è prevista l’integrazione nei rotori dei cilindri europei, di spine in acciaio  temprato contro la trapanatura e di sistemi di sicurezza addizionali di  controllo intelligenti della chiave.
La marcatura Skg tre stelle BN è riportata sul  frontale del corpo del cilindro.
Infine citiamo la certificazione VdS. La certificazione Vds è quella raccomandata e richiesta negli  ambienti lavorativi ad alto rischio, come le banche ed i caveau.




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